Come lo scorso anno, anche quest’anno sono andato a Sanjusanghendo a vedere la prova di Kyuudo, l’arte dell’arco giapponese e a fotografare. Come lo scorso anno anche questa volta faceva molto freddo.
Sono arrivato giusto alle nove, proprio nell’ora in cui cominciavano a tirare con l’arco e già non si poteva quasi camminare. Quanta gente! Questi gradi eventi ormai sono diventati delle attrazioni che richiamano non soltanto i turisti ma anche gli appassionati della fotografia. Per fortuna che sono riuscito a salire su una scaletta lasciata vuota da qualche fotoreporter e sono riuscito a fare alcune foto dei ragazzi mentre scoccavano la freccia. Purtroppo non sono riuscito a fare ugualmente per le ragazze perché avevo un appuntamento che non potevo cancellare. Cosa fare in questi casi? Quando non si ha tutto il tempo che si vuole a disposizione? Si cerca di fare delle buone foto e di parlare con alcuni dei protagonisti. Per le buone foto non so, ma sono riuscito a parlare con una ragazza, due ragazzi e un signore appassionato di fotografia. Anche questa volta ho dimenticato di chiedere i nomi. L’emozione!!!.
Alla prima ragazza:
D: Quando hai cominciato a praticare questo sport ?
R: Circa un’anno e mezzo fa, proprio quando sono entrata all’università.
D: Qual è stata la ragione?
R: Sembrava interessante vedere queste persone con un grande arco e centrare il bersaglio da quella distanza.
D: Quanti metri sono dal bersaglio?
R: Di solito ventotto ma questa volta sessanta.
D: L’arco è molto pesante?
R: No, ma per tirarlo bisogna esercitare una forza di circa otto chilogrammi. Quello per i ragazzi è di circa diciotto.
D: Hai intenzione di continuare a praticare questo sport?
R: Vorrei ma è difficile trovare il posto per poterlo fare. Inoltre una volta che entrerò nel mondo del lavoro non so se avrò più molto tempo libero …
D: Quando avete cominciato questo sport ?
R: Circa sei anni fa.
D: Qual è stata la ragione?
R: All’inizio volevamo entrare nel circolo del baseball ma non era forte, anzi era uno dei più deboli del campionato così ci siamo guardati intorno e abbiamo scelto il Kyuudo anche perché tutti si partiva dallo stesso livello. Inoltre è uno sport che si può fare anche quando si è anziani.
D: Prima di una gara a cosa fate attenzione?
R: Di solito dieci giorni prima di una gara non mangiamo niente di dolce fino a tre giorni dalla gara. Dopo ci abbuffiamo. Dicono che così facendo si arrivi al giorno della gara in piena forma. Sembra funzionare.
D: Riuscite sempre a centrare il bersaglio?
R: No. È strano perché il corpo è sempre pronto. Forse è un fattore psicologico. Dovremmo pensare che la freccia faccia sempre centro ma non è facile. È difficile essere ottimisti.
D: Viene ogni anno a questo evento sportivo?
R: No, questa è la prima volta.
D: Sono molti anni che fotografa?
R: Sono appassionato di fotografia sin dal liceo tanto che avevo formato un circolo con altre quattordici persone.
D: Ha un blog o un sito dove mostra le foto?
R: No, lo faccio solo per passione. Adesso fotografare costa anche meno, zero yen infatti. Una volta non si potevano fare molte foto come adesso. I rullini e lo sviluppo costavano cari, inoltre mi piace stare tra i giovani, mi ricarica di energia …
È stata una bella festa. Girando tra la folla ho notato un fotografo professionista che se ne andava in giro a far domande e a far mettere in posa le ragazze e i ragazzi. Parlava un ottimo giapponese ed era molto cortese. Gli sono stato vicino per alcuni minuti tanto da “ rubare con l’occhio e con le orecchie “. È stato molto istruttivo.
Ho visto anche molti anziani, anche signore anziane che nonostante zoppicassero e camminassero con il bastone, avevano al collo una macchina fotografica e la usavano ad ogni occasione. Quando si dice passione!!!